La Sicilia ogni anno è meta di turisti provenienti da tutto il mondo. Tra le città più belle da visitare indubbiamente Palermo è tra le città più belle sia dal punto di vista culturale che dal punto di vista di bellezze da vedere.
Località ricchissima dal punto di vista artistico, storico, culturale e architettonico, Palermo si configura come una città che ha saputo trarre beneficio da tutte le potenze che, nel corso dei secoli, l’hanno occupata e conquistata, dando origine a una fusione di generi che la rende unica, caratteristica e originale.
Palermo è il capoluogo della Sicilia ed è da sempre punto cruciale del mediterraneo, grazie alla sua posizione infatti, fin dai tempi più antichi Palermo è un luogo di incontro e di scambio culturale ed economico, fondata dai fenici nel 734 a.c. che colonizzarono tutta la costa nord della Sicilia fondando altre città come Solunto, la quale venne rasa al suolo per via delle guerre successive, oggi si possono visitare le sue rovine e tutto ciò che è stato ritrovato come utensili o monete dell’epoca.
Durante il corso dei secoli Palermo venne conquistata da diverse civiltà come gli arabi, i greci, gli spagnoli e molti altri ancora, di conseguenza le testimonianze storiche di questi periodi sono visibili per la città, sia nell’architettura degli edifici ma anche nella cultura e nella tradizione, mescolando usanze sacre e profane.
Palermo è un luogo ormai all’avanguardia per quanto riguarda le strutture alberghiere come i bed and breakfast. Un b&b palermo può essere la struttura ricettiva perfetta se si vuole visitare la città in tutta tranquillità e agevolezza. La maggior parte dei monumenti più importanti della città sono situati nel centro storico, mentre palazzi nobiliari, ville e torri sono dislocate verso l’esterno e nei dintorni.
Palermo è una città che si presta molto ad essere visitata a piedi. Il traffico e la sua struttura interna, fatta di piccole vie, è perfetta per le passeggiate urbane.
Armatevi di scarpe comode e bottiglietta d’acqua, perché Palermo si gira a piedi. Senza fretta e con molta calma vi stupirete di quanta strada farete. Percorrete tutta via Maqueda dalla Stazione fino a piazza Politeama. Non stiamo a elencare tutto ciò che incontrerete (piazza Pretoria, chiamata anche piazza della Vergogna per via delle sue statue “svestite”, piazza Verdi con il Teatro Massimo) perché una qualsiasi guida su Palermo ve lo dirà.
Appena arrivati a Palermo, non perdete l’occasione di passeggiare per i mercati tradizionali della città, è un esperienza imperdibile. Niente carrelli, casse con lo scanner o porte che si aprono da sole ma solo frutta e verdura cresciuta in una terra baciata dal sole tutto l’anno, profumi genuini e sapori di una volta, come quelli di panini farciti con le melanzane fritte, crocchette, panelle e sfincione.
Girate per il mercato senza meta, fate una foto al “vridumaro” (verduriere) o al “carnezziere” (macellaio). Non stupitevi se i venditori vi attaccano bottone o se sbraitano, stanno solo cercando di guadagnare il loro pane quotidiano!
Per fare questo tuffo nel passato potete scegliere tra la Vucciria (tra Via Roma e Corso Vittorio Emanuele all’altezza dei Quattro Canti), il vicino mercato de Il Capo (lungo via Carini e via Beati Paoli, proprio alle spalle del Teatro Massimo), il caratteristico Ballarò (vicino alla Stazione Centrale, a due passi da via Maqueda) e Borgo Vecchio (vicino al porto, in corso Scinà, tra piazza Sturzo e piazza Ucciardone) aperto tutta la notte, luogo di ritrovo per gli amanti delle ore piccole.
La Vucciria è un luogo interessante e ancora popolare ma forse un po’ troppo turistico.
Una via che poche guide menzionebbero, ma che è imperdibile è via dei Calderai, una traversa di via Maqueda prima di arrivare a piazza Pretoria. Questa caratteristica viuzza pullula di botteghe con svariati oggetti metallici di uso quotidiano, come pentole, padelle etc..
Si consiglia inoltre di visitare il Monte della Santuzza Santa Rosalia. La Santuzza, è la protettrice di Palermo. Si narra che la giovane ricca e nobile normanna, vissuta a Palermo introno al 1100, lasciò tutto e andò in una grotta sul Monte Pellegrino per condurre una vita di contemplazione e preghiera.
Molti secoli dopo, nel 1623, mentre a Palermo era scoppiata la peste apparve in sogno a un cacciatore e gli disse di andare a prendere i resti delle sue ossa nella caverna e di portarli in giro per le strade. La peste, miracolosamente, smise di decimare la popolazione palermitana.
Da allora, il 15 luglio, ogni anno si ripete questa processione, chiamata “Il festino”. Se si è a Palermo non si può non andare sul Monte Pellegrino, tra l’altro riserva naturale dal 1994, visitare il Santuario e godere della meravigliosa vista su Palermo.