Cagliari sorprende per la sua capacità di custodire la natura anche nei suoi spazi più urbani.
Il valore aggiunto della città è proprio questo: aver saputo proteggere habitat unici, creando oasi naturalistiche nel cuore dell’area metropolitana, facilmente accessibili e aperte a chi desidera scoprire una Sardegna diversa, fatta di acqua, silenzio e colori.
Una delle più affascinanti è senza dubbio il Parco naturale regionale Molentargius–Saline, una vasta zona umida un tempo dedicata alla raccolta del sale, oggi trasformata in un ecosistema raro e prezioso.
I vecchi bacini salini, gli edifici industriali e le infrastrutture idrauliche convivono con una natura che si è ripresa i suoi spazi, ospitando oggi centinaia di specie di uccelli.
Lo spettacolo dei fenicotteri rosa
I protagonisti indiscussi del parco sono i fenicotteri rosa, presenti tutto l’anno e ormai stanziali.
Durante la primavera avviene la nidificazione, un fenomeno che richiama fotografi, naturalisti e curiosi da tutta Europa.
È uno spettacolo semplice e prezioso: cieli che si tingono di rosa al tramonto, riflessi sull’acqua e silenzi interrotti solo dal battito delle ali.
Come visitare il Parco di Molentargius
Il Parco è accessibile da via La Palma, e si può percorrere a piedi o in bicicletta lungo un itinerario che arriva fino alla spiaggia del Poetto, offrendo un modo lento e consapevole di scoprire la città.
Molte strutture ricettive a Cagliari propongono escursioni guidate, perfette per chi vuole approfondire la storia delle saline e osservare da vicino le specie presenti, tra cui aironi, cavalieri d’Italia e sterne.
Un patrimonio tra natura e memoria
Le vecchie chiuse in legno, i macchinari per il sale e l’imponente idrovora oggi convivono con una biodiversità inaspettata.
L’area nota come “Città del Sale”, un tempo centro di vita e lavoro per decine di famiglie, è oggi un luogo di studio e conservazione, ma anche di bellezza.




