E’ un Paese spumeggiante la Repubblica Ceca, dove scorrono fiumi di birra. E non è un modo di dire: i cechi bevono birra da tempo immemore e, quanto a consumi, oggi detengono il primato mondiale con 160 litri pro capite…
Se la birra in Repubblica Ceca è considerata la bevanda nazionale, la fama delle bionde (e non solo) di produzione ceca è invece internazionale.
Ma c’è molto di più. Nel senso che i tipi di birra prodotti nel Paese sono oltre 470 – chiara, scura, nera, al lievito, leggera, forte, aromatizzata, ecc.- ma anche nel senso che la birra ceca non è semplicemente una bevanda. Birra in Repubblica Ceca non significa solo refrigerio, convivio e gastronomia. Birra per i cechi è soprattutto tradizione, cultura e storia.
Così come Repubblica Ceca è sinonimo di birra. Accanto ai colossi, la cui produzione è appunto rinomata e apprezzata anche all’estero, una miriade di produttori locali, spinti dalla concorrenza a inventare sempre nuove ricette. Ecco allora un menu incredibilmente ricco di birre speciali (6 gradi alcolici e oltre) e particolari (con aggiunta di erbe o concentrati di frutta). Ci sono persino birre al caffè, alla ciliegia e, nel periodo dell’Avvento, alla vaniglia.
Quale che si scelga di ordinare, attorno a un boccale di birra in Repubblica Ceca ruotano sempre gesti antichi ed esperimenti moderni, piatti golosi, feste popolari, souvenir a tema (boccali caratteristici, sottobicchieri personalizzati ecc.) ma soprattutto il vivace mondo delle osterie tipiche (hospoda), delle birrerie e delle microbirrerie.
A unirle tutte un filo nemmeno troppo sottile, intessuto con trame di storia, cultura, gusto e folklore, che conduce lungo la Via della Birra.
L’itinerario può cominciare subito, appena approdati a Praga, con un piccolo giro di ricognizione tra le birrerie storiche e imperdibili della capitale. Una sorta di “riscaldamento”, in realtà molto refrigerante, prima di passare al setaccio la Boemia, patria della birra ceca.
Inevitabile far partire il tour da U Fleku, indirizzo storico della capitale. La birreria, fondata nel lontano 1499, è la più antica del Paese. Qui, tra archi, soffitti in legno, imponenti lampadari e mobili antichi, si degusta solo la celebre birra scura Flek (13°) di produzione propria, che è anche possibile acquistare nelle caratteristiche bottiglie in vetro. Tra le attrattive del locale, oltre all’atmosfera vecchia Praga, il ristorante all’aperto e il museo della birra.
Una visita alla Novomestsky Pivovar è un’esperienza unica. Non lontana da piazza Venceslao, la birreria è completamente sotterranea. In queste cantine si birrificava già nel Medioevo ma poi la produzione fu abbandonata fino all’avvento, nel 1993, della nuova fabbrica. Nelle sale sotterranee non solo si apprezzano la cucina tipica ceca e la birra di produzione propria, ma si può assistere anche alle varie fasi di lavorazione grazie a tour guidati.
Oggi U Medvidku è anche ristorante, albergo, boutique e persino un teatro di cabaret ma all’alba del 1466, data di fondazione, era semplicemente una mescita di birra annessa al birrificio, nella Praga antica. La birra si produce ancora qui, secondo ricette e metodo antichi. Le etichette della casa sono la Oldgott 13°, lager semiscura non filtrata né pastorizzata, e la X-Beer 33°, birra speciale e decisamente alcolica, considerata la più forte d’Europa.
Tra le ultime nate tra le microbirrerie della capitale (ha aperto nel 1998), Pivovarsky Dum è particolarmente apprezzata per la qualità e la particolarità della sua birra. Accanto a quelle tradizionali, chiare o scure, si trovano infatti birre insolite e davvero speciali: birra al caffè, all’amarena, al frumento e persino una birra-Champagne. Di livello anche il ristorante. Su richiesta, sono possibili anche tour del birrificio, con degustazione.
Tra i tanti gioielli della storica città boema di Plzen (Pilsen), scrigno di tesori architettonici, c’è anche una gemma preziosa, color dell’oro e cristallina. E’ la birra Pilsner, appunto. Diversa dalla birra scura e torbida fino ad allora conosciuta, la “bionda” viene prodotta per la prima volta proprio a Plzen nel 1842 grazie alla sperimentazione di un nuovo metodo di fermentazione e birrificazione (lager), da parte del birrificio Pilsner Urquell. Dal tedesco, “la sorgente della Pilsner” appunto.
Oggi Plzen, prima ancora che bellissima città d’arte, è per tutti la capitale indiscussa della birra e visitarla significa regalarsi innanzitutto un tour dei suoi birrifici, primo fra tutti il Pilsner Urquell che è al tempo stesso fabbrica, birreria, monumento e museo.
Alla Pilsner Urquell le visite guidate al settore produttivo, complete di degustazioni di birra fresca, direttamente dal fermentatore, sono all’ordine del giorno. Il visitatore viene condotto per mano attraverso passato, presente e futuro della birra più famosa del globo. Alla fine del tour interattivo l’intera filiera, dal luppolo alla bottiglia, non avrà più segreti.
E poi c’è il Museo della Birra, unico nel suo genere su tutto il territorio ceco. Una delle prime case di produzione artigianale autorizzate della città, miracolosamente conservata e oggi monumento architettonico, ospita un’ampia esposizione che racconta come si birrificava un tempo, come erano i pub in cui spillava copiosa, come andava servita e come si usava berla. Il museo comprende anche parte delle mura medievali della città, le antiche cantine e il magazzino del malto.
Imperdibile una visita allo storico birrificio Chodovar di Chodova Plana, il più antico della Boemia occidentale. Se ne ha notizia fin dal 1573, ma certo la birra qui veniva prodotta anche prima, come dimostrano le cantine scavate nella roccia nel XII secolo per l’invecchiamento della preziosa lager. Vanto del birrificio artigianale è da sempre una birra, confezionata lasciandola fermentare in tini aperti e portando la stagionatura fino a 3 mesi. Nel menu della casa ci sono 6 diverse birre, tra cui la speciale Zamecky lezak (Chateau Lager) a 13° e un’ottima birra scura. Del mondo Chodovar fanno parte anche un piccolo museo della birrificazione, un ristorante caratteristico, ospitato nelle antiche cantine, dove la birra viene servita direttamente dalle cisterne, un hotel d’atmosfera con tanto di Beer Spa che sfrutta le proprietà benefiche di luppolo e birra.
Quello alla Pivovar Herold di Breznice, a cavallo tra Boemia occidentale e centrale, è un tuffo nella tradizione ceca. Qui si produce da sempre ottima birra, puntando su ingredienti di prima qualità e sull’esperienza di mastri birrai che sono veri e propri artisti. Lo storico birrificio, fondato nel 1506, è un vero monumento: ospitato in un castello barocco, da secoli continua a produrre birra nello stesso modo. E con grande successo: le bottiglie di Pivovar, pluripremiate, vengono esportate in tutto il mondo. Non è un caso se la birra Pivovar ha il sapore d’altri tempi: il malto viene ancora girato a mano, l’acqua impiegata è esclusivamente di sorgente e attinta direttamente dal sottosuolo della tenuta, orzo e luppolo sono di produzione locale e di qualità, la fermentazione avviene in tini aperti, quindi il capolavoro che se ne ottiene riposa fino a 70 giorni in cantine vecchie di 500 anni.
Ceske Budejovice è la patria della birra Budweiser Budvar. La Via della Birra termina proprio nel Sud della Boemia e tocca anche le città di Pisek, Trebon e Cesky Krumlov, tutte dalla storia antica e dalla lunghissima tradizione in fatto di birrificazione.
Ingredienti di qualità coltivati in loco, acqua pescata direttamente da pozzi artesiani profondi più di 300 metri e mastri birrai di tutto rispetto. E’ questa la ricetta “segreta” della Budweiser Budvar per una birra eccezionale, dal sapore dolce ed equilibrato, il giusto grado di retrogusto amaro e un gradevole aroma di luppolo che delizia i palati del mondo intero. Visitare lo stabilimento significa scoprire come l’esperienza dei secoli passati non sia stata cancellata dai moderni impianti di produzione. Tecnologie d’avanguardia e gesti sapienti di ieri contribuiscono in ugual modo a creare questa celebre lager da Oscar.
In una piccola cittadina della regione Prachen, Protivin, uno dei birrifici più antichi di tutta la Repubblica Ceca: il Platan. Alle spalle dello storico edificio, un bel parco di 14 ettari che nel 1973 ha ispirato il nome di una specifica birra lager a 11°, qui prodotta. Poi Platan è diventato il nome dell’intero birrificio e di tutte le sue birre, contraddistinte da una foglia di platano nel logo. Nel 2007 la Platan ha aperto un pub medievale in città, a Pisek, a una manciata di chilometri dalla fabbrica. Le atmosfere dell’epoca sono state fedelmente ricostruite nelle cantine originali di conservazione della birra. Non manca nulla: i grandi tini in rame, gli strumenti per la birrificazione e una piccola raccolta di reperti antichi: bottiglie, boccali, frigoriferi e persino un vecchio carro per il trasporto dei fusti.
L’arte della birrificazione alla Bohemia Regent di Trebon comincia già nel lontano 1379. Il nome e l’etichetta di questa famosa birra, premiata più volte in patria e all’estero, evocano tempi lontani quando i reggenti della Boemia del Sud erano i Rozmberk. La nobile casata regnava sotto l’antico emblema di una rosa rossa a cinque petali, la stessa che oggi sboccia tra spighe di malto e fiori di luppolo nell’etichetta di tutte le birre di casa Bohemia Regent. Durante le visite guidate è possibile degustare direttamente dai tini birre bionde e scure, la Prezident 14° e una birra speciale non filtrata.
Difficile dire quando nacque a Cesky Krumlov l’arte di far la birra, ma certo a partire dal 1336 la città ottenne la licenza di coltivare malto nonché produrre e commerciare la bevanda. Un grosso salto di qualità si ebbe poi nel 1560, quando apparse sulla scena un nuovo birrificio che si faceva vanto di utilizzare esclusivamente acqua di qualità per la sua produzione. Da allora la Eggenberg non ha fatto che crescere, migliorarsi, riqualificarsi, ammodernarsi (il primo impianto a vapore fu installato in fabbrica nel 1882). A fregiarsi del marchio Eggenberg oggi sono 5 tipi di birra. E c’è persino una birra speciale per diabetici… Sono possibili visite allo stabilimento.
La birra in Repubblica Ceca viene servita in bicchieri da mezzo litro e se si desidera una quantità inferiore occorre specificarlo.
Attenzione anche ad appoggiare il boccale vuoto sul tavolo: automaticamente ne arriverà uno pieno! Poco male, anche perché in questo Paese di buongustai la birra è un piacere per il palato accessibile davvero a tutti, con costi davvero concorrenziali.
Raramente i locali cechi servono birre diverse: ogni birreria è una sorta di tempio dove degustare uno specifico tipo di birra o comunque una gamma di etichette delle stesso produttore. Per orientarsi basta far caso al contrassegno appeso all’ingresso.
Di solito ordinando semplicemente “una birra” sul tavolo approderà quella normale, da 10°. Per averne una più forte basta però farne richiesta al cameriere.
Nelle birrerie ceche si usa annotare gli ordini con una lineetta: così, per quanto piccolo possa essere il foglietto, ci sarà sempre spazio per abbondanti consumazioni!
Ogni birreria concepisce nella forma, nel disegno e nei colori il proprio sottobicchiere quasi fosse un biglietto da visita, che il consumatore non di rado ama collezionare come un vero e proprio souvenir.
Nella stagione estiva non si contano sul territorio ceco le feste della birra, organizzate dai grandi marchi ma anche dai microbirrifici con musica, spettacoli, competizioni e ovviamente barili di birra.
Una sempre più nutrita schiera di patiti della birra e semplici curiosi ogni anno va ad alimentare un fortunato movimento turistico a tema. Tanto che a loro è dedicato la speciale brochure “Beer Travels” dell’Ente Nazionale Ceco per il Turismo, una guida maneggevole ricca di itinerari e indirizzi “spumeggianti” su tutto il suolo nazionale.